La produzione globale di carne suina è prevista a 122 milioni di tonnellate nel 2021, l'11,2% in più rispetto al 2020, concentrata principalmente in Cina, con un aumento previsto di 12 milioni di tonnellate, che rappresenta il 94% dell'espansione mondiale. Dopo aver perso milioni di suini a causa della peste suina africana dal 2018 al 2020, l'elevata produzione cinese riflette principalmente il forte aumento della liquidazione delle scorte di suini da parte degli allevatori per ridurre al minimo le perdite dovute alla caduta dei prezzi interni, mentre il censimento dei suini è aumentato.
Sebbene la PSA resti una minaccia in molte parti del mondo, sono previste espansioni produttive per l'Unione Europea (+ 1,7%), il Brasile (+ 5,5%), il Vietnam (+ 5,5%), la Federazione dalla Russia (+ 2,4%) e il Regno Unito (+ 5,4%). Tuttavia, negli Stati Uniti si prevede un calo della produzione a causa della scarsa disponibilità di suini, dell'aumento dei costi dei mangimi e dei vincoli di manodopera. Le produzioni nelle Filippine, in Myanmar e nella Repubblica di Corea potrebbero scendere al di sotto dei livelli del 2020 a causa dell'impatto della PSA.
Si prevede che le esportazioni totali di carne suina nel mondo raggiungeranno i 12,9 milioni di tonnellate nel 2021. Questo rallentamento è dovuto principalmente a una probabile contrazione delle importazioni da parte della Cina del 13%, poiché il Paese mira a bilanciare l'offerta con una diminuzione della domanda nazionale. Si prevedono invece flessioni degli acquisti nel Regno Unito, nell'Unione Europea e in Giappone, compensate da incrementi nelle Filippine, Messico, Stati Uniti e Vietnam.
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Dicembre 2021/ FAO.
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