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FAO: la produzione mondiale di carni suine è prevista in aumento nel 2014, con differenti situazioni locali

Secondo l'ultima edizione del rapporto semestrale Food Outlook della FAO, per la produzione mondiale di carni suine è prevista una crescita dell'1,4% a 116,1 milioni di tonnellate nel 2014, aiutata dai minori costi dei mangimi.

16 Ottobre 2014
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Secondo l'ultima edizione del rapporto semestrale Food Outlook della FAO, per la produzione mondiale di carni suine è prevista una crescita dell'1,4% a 116,1 milioni di tonnellate nel 2014, aiutata dai minori costi dei mangimi. L'aumento della produzione è prevista nei paesi in via di sviluppo, mentre piccoli cambiamenti sono previsti nei paesi sviluppati.

L'Asia è la regione leader della produzione di carni suine, rappresentando oltre la metà del totale mondiale. Forti politiche della domanda dei consumatori e di sostegno del governo si prevede per incrementare la produzione in Cina del 2,3%, a 56,7 milioni di tonnellate, pari a quasi la metà del totale mondiale. Altrove in Asia, Vietnam, Filippine e Indonesia sono previsti tassi simili di crescita. Al contrario, in Giappone e Repubblica di Corea, la produzione è previsto in calo, anche per effetto della diarrea epidemica suina (PED), che ha ridotto il numero dei suinetti.
Nelle Americhe, il Brasile, il 4° più grande produttore al mondo, è impostato per aumentare la produzione di un record di 3,5 milioni di tonnellate, stimolati dalla riduzione dei costi dei mangimi e dei prezzi all'esportazione favorevoli. Una crescita costante è anche prevista per il Messico, sostenuta da un miglioramento della genetica e della produttività che si traducono in più suinetti per nidiata e pesi animali superiori.
La produzione nella UE, il secondo produttore mondiale dopo la Cina, si prevede invariata a 22,1 milioni di tonnellate, anche se il rispetto delle norme sul benessere degli animali relative alla custodia delle scrofe ha portato a un calo dei censimenti negli allevamenti in alcuni stati membri.
Negli Stati Uniti, la PED provocherà una caduta dell'1,9% della produzione di carni suine, nonostante pesi di macellazione più pesanti. Si prevede che la produzione del Canada aumenti solo leggermente, a causa della cessazione di alcuni piccoli produttori.
Nella Federazione Russa, le politiche governative che favoriscono le aziende di grandi dimensioni hanno portato al raddoppio della produzione negli ultimi dieci anni. La tendenza verso una maggiore uscita può essere amplificato nel 2014, a seguito di divieti sulle importazioni di carne di maiale dalla UE e dal Canada, che insieme hanno fornito i due terzi delle importazioni della Federazione nel 2013. La peste suina africana (PSA) in Bielorussia ha provocato un netto calo dei suini e, di conseguenza, la produzione dovrebbe scendere sensibilmente.

Giovedì 9 Ottobre, 2014/ FAO. http://www.fao.org

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