Martedì 9 aprile è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che istituisce un quadro per lo sviluppo della produzione di elettricità solare nelle aree agricole, naturali o forestali. Il presente decreto stabilisce il quadro per due attività:
- Agro- Voltaico, che designa impianti associati a pratiche agricole (coltura o allevamento), che consentono il mantenimento della produzione e forniscono un beneficio agronomico, e
- Lo sviluppo di progetti fotovoltaici a terra su terreni agricoli, naturali o forestali, che saranno possibili solo in aree incolte o non coltivate.
Agro-Voltaico
L’"agrivoltaismo" implica dare, sui terreni sfruttati, la priorità alla produzione agricola rispetto alla produzione di energia. Per questo motivo gli attori locali riuniti in seno alla Commissione Dipartimentale per la Conservazione del Territorio Naturale e Forestale (CDPENAF) si mobiliteranno per analizzare i progetti e selezionare quelli migliori per l'agricoltura, attraverso un assenso affinché i servizi statali siano monitorati e necessari per qualsiasi progetto agrivoltaico.
Allo stesso modo, è fissato un limite del 40% del tasso di copertura del suolo da parte degli impianti agrivoltaici, per limitare i rischi di calo dei rendimenti. In pratica, il mantenimento della produzione agricola sarà controllato e misurato con diversi mezzi da parte delle Direzioni Territoriali Dipartimentali (DDT), compreso il confronto con le rese osservate sui terreni di controllo.
Il decreto precisa al riguardo che la resa agricola deve essere mantenuta per l'intero impianto agrivoltaico. Nel caso delle colture, ad esempio, la produzione deve essere almeno pari al 90% di quella osservata in un appezzamento di controllo. Questo criterio sarà oggetto di controlli specifici da parte dei responsabili del progetto e le sanzioni in caso di mancato rispetto potranno arrivare fino allo smantellamento dell'impianto in questione con ripristino del terreno. In caso di frode accertata potrà essere disposta anche la sospensione o la risoluzione del contratto di acquisto dell'energia elettrica. Un decreto ministeriale in consultazione fino al 5 aprile specificherà nelle prossime settimane le modalità di controllo degli impianti.
Lo sviluppo dell’agrivoltaismo deve rispondere a un approccio scientifico rigoroso. Una volta dimostrata la compatibilità tra un tipo di coltura, un tipo di terreno e una tecnologia, l’implementazione di questa tecnologia sarà facilitata. Queste tecnologie cosiddette collaudate saranno definite con decreto ministeriale, su proposta di Ademe.
Foto-voltaico a terra
Il decreto prevede che il fotovoltaico a terra sarà possibile solo in spazi ben delimitati dalle Camere dell'Agricoltura, attraverso “documenti quadro”. Questi devono includere terreni incolti, terreni non sfruttati da 10 anni o più, nonché appezzamenti ritenuti idonei ad ospitare tali progetti (terreni industriali dismessi, vecchie cave, specchi d'acqua, ecc.). Tali disposizioni garantiscono che i terreni recentemente coltivati non possano essere trasformati in un campo fotovoltaico a terra.
Martedì 9 aprile 2024/ Mnistère de l'Agriculture et de la Souveraneité Alimentaire/ Francia.
https://agriculture.gouv.fr/