Secondo lo studio realizzato dal Consiglio Generale di Alimentazione, Agricoltura e delle Zone Rurali (CGAAER, sigla in francese), è dal 2002 che il settore francese si trova in stato letargico con un livello di produzione costante, un commercio estero in deterioramento e una mancanza di competitività da parte dei macelli, mentre i principali concorrenti a livello europeo si sono sviluppati. La Germania in particolare, ha aumentato la produzione del 36% e aumentato l'export di tre volte ( 641.000 tonnellate a 1.810.000 tonnellate).
Senza dubbio, questa situazione può cambiare, ed in base alle prospettive della crescita dei mercati, sembra realista prevedere una crescita della produzione suinicola francese fino a 27 milioni di capi per l'anno 2020 oppure 1,8 milioni in pù rispetto al 2010. La crescita potrebbe creare 4.300 posti di lavoro e consolidare la competività del settore.
Lo studio evidenzia le raccomandazioni in categorie di priorità:
Sono considerati argomenti di Priorità 1:
- Aumentare la strategia di sviluppo del settore, concordata tra le parti interessate, con l'obiettivo di produrre e vendere 27 milioni di suini nel 2015.
- Sviluppo delle zone periferiche rispetto alle zone di elevata densità di popolazione e, in accordo con le autorità locali, nuovi allevamenti vincolati al territorio e di dimensioni sufficienti per poter ammortizzare tecnologie avanzate per lo smaltimento liquame.
- Organizzare in aree di elevata densità suinicola, la produzione in massa di ammendanti organici o compost che possano essere realizzate in zone cerealicole.
- Recuperare l'immagine pubblica della produzione suinicola.
- Ridurre , a discrezione delle aziende, la capacità di macellazione della regione Bretagna per migliorare la competività nel settore.
Mercoledì, 9 maggio 2012/ CGAAER/ Ministère de l'Agriculture et de l'Agroalimmentaire/ Francia. http://agriculture.gouv.fr/