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Federazione Veterinari Europei (FVE): parere sul ruolo del veterinario per il benessere animale durante i trasporti

La FVE auspica che le modifiche legislative siano improntate alla semplificazione e si indirizzino alla riduzione del numero dei trasporti su lunghe distanze, suggerendo di applicare anche a questo settore il principio delle 3R ( refined, reduced, replaced)...

14 Ottobre 2016
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La Federazione dei Veterinari Europei ha pubblicato un "position paper" in cui fa una riflessione sul ruolo della veterinaria, sulla quale ricadono anche le aspettative dell'opinione pubblica europea in materia di benessere animale.La FVE riconosce che, allo stato attuale, i veterinari non possono pienamente garantire la protezione al trasporto e al tempo stesso avverte il dovere di esplicitare preoccupazioni e possibili miglioramenti.

La FVE riconosce la "responsabilità primaria" dei Medici Veterinari, ma anche la necessità che essi dispongano di strumenti adeguati per esercitarla, strumenti che allo stato attuale non sono sempre disponibili. In alcuni Stati Membri- evidenzia la FVE- la professione veterinaria non è sostenuta da una precisa investitura da parte delle autorità competenti, non ha sufficiente potere giuridico o non ha la possibilità di esercitarlo. In altri casi, non dispone di uno staff sufficiente per i controlli. E' in particolare l'azione dei Veterinari Ufficiali a risentire di carente sostegno governativo, in termini di risorse, autorità e poteri fondati su sicure basi legislative. In questa situazione di debolezza, la Veterinaria è esposta al rischio di essere accusata di non tutelare il benessere animale durante il trasporto.

Il Regolamento 1/2005, da tempo messo in discussione nelle sedi europee, per certi aspetti è troppo complicato, per altri addirittura lacunoso. Più che emendarlo, finendo con l'aggiungere complicazioni a complicazioni, la FVE è dell'avviso che si debba lavorare ad una legislazione semplice, chiara, fatta di poche regole basilari da far rispettare. Un esempio di inutile complicazione nel Regolamento 1/2005 è la distinzione fra equide registrato e non registrato: non ha senso distinguere, sostiene la FVE, quando si tratta di tutelare il loro benessere.

La FVE auspica che le modifiche legislative siano improntate alla semplificazione e si indirizzino alla riduzione del numero dei trasporti su lunghe distanze, suggerendo di applicare anche a questo settore il principio delle 3R ( refined, reduced, replaced) già in essere per gli animali utilizzati a scopi scientifici...
 

Venerdì 7 ottobre 2016/Italia.http://www.fve.org/

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