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Giappone: lenta ripresa del settore suinicolo dopo i focolai di PSC, peste suina classica

Si prevede che la produzione di carne suina rimarrà stabile nel 2020 poiché il settore suinicolo fatica a riprendersi dalla peste suina classica. Gli Stati Uniti ampliano la propria quota di mercato grazie ai dazi più bassi...

26 Marzo 2020
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All'inizio del 2020, il patrimonio suinicolo del Giappone era di 9,06 milioni di capi, poiché i produttori hanno impiegato più tempo del previsto per riprendersi dalla peste suina classica (PSC). In precedenza si pensava che l'inventario dei suini e delle scrofe avrebbe continuato a crescere nel 2019 poiché i grandi produttori hanno aumentato la loro attività per compensare la riduzione della produzione nelle regioni colpite dalla PSC. Tuttavia, la PSC si è diffusa in altre nove province, aumentando il numero di suini distrutti alla fine del 2019 a 144.000 (1,6% degli stock iniziali di suini). La produzione di suinetti per il 2020 è stimata in 16,8 milioni di capi.

Le regioni non colpite dalla PSC come Hokkaido e Aomori, la terza e la quarta provincia produttrice, hanno contribuito a colmare la mancanza di approvvigionamento nel 2019 aumentando le macellazioni rispettivamente del 4% e del 3%.

I prezzi delle carcasse si sono ripresi alla fine del 2019, incoraggiando gli operatori non colpiti ad espandere il numero di scrofe e ad aumentare l'attività.

Fonte: ALIC
Fonte: ALIC

Si prevede che la macellazione dei suini raggiunga i 16,360 milioni di capi a causa di una minor produzione di suinetti e ad una maggior conservazione delle scrofe. La produzione di carni suine si stima in 1,280 milioni di tonnellate, simile a quella del 2019.

Tuttavia si prevede che le importazioni totali di carni suine diminuiranno nel 2020, gli Stati Uniti dovrebbero riconquistare quote di mercato a seguito dell'accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone. Nel 2019, i principali fornitori, tra cui Unione Europea, Canada e Messico, hanno ottenuto vantaggi tariffari. Di conseguenza, le importazioni giapponesi dall'UE cresceranno del 6% a 495.049 t (equivalente in peso carcassa), le importazioni dal Canada un 4% a 319.420 t e quelle dal Messico un 16% a 145.627 t. Mentre le importazioni del 2019 dagli Stati Uniti, il 2° maggiore fornitore, sono cadute del 10% a 453.968 t.

Fonte: TDM
Fonte: TDM

Venerdì 28 febbraio 2020/ USDA/ Stati Uniti.
https://apps.fas.usda.gov/

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