Dopo la crescita registrata nel 2012, nei primi cinque mesi del 2013 si rileva un calo dei volumi acquistati dei derivati della carne non a Denominazione di Origine (-0,4%)cui corrisponde una lieve crescita della spesa(+0,3%). Il lieve calo dei quantitativi consumati è da ricondurre ad una altrettanto lieve diminuzione delle famiglie acquirenti (-0,4%).
Al contrario, aumentano seppur di poco le famiglie orientate verso i derivati della carne a Denominazione di Origine (+0,5%), determinando sostanziale stabilità dei volumi consumati (-0,1%),cui corrisponde una crescita del 3,2% della spesa.
Il rapporto ISMEA dei consumi alimentari registra ancora la rilevante flessione dei consumi del periodo gennaio - maggio 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012, con riduzione di carne bovina naturale (-5,1% in volume e-4,4% in valore), da ricondurre ad un abbandono delle famiglie e da un orientamento verso altre tipologie di carni e verso altri alimenti proteici.
Per quanto riguarda la carne fresca naturale avicola si registra una crescita delle quantità di minore intensità
(+0,3%)dovuta ad un aumento dei volumi medi acquistati per atto(+9,3%),mentre gli atti di acquisto diminuiscono (-5,7%), a testimoniare, anche in questo caso,la tendenza dei consumatori ad accumulare scorte.
Crescono anche i volumi dell’elaborata avicola(+1,8%)motivati da un aumento dell’indice di penetrazione che dal 54% dei primi cinque mesi del 2012,passa al 56% del periodo attuale.
Mercoledì, 24 luglio 2013/Italia.http://www.ismea.it