ISMEA ha pubblicato lo studio sui costi di produzione, essicazione e stoccaggio del mais basandosi sulle realtà territoriali più rappresentative per la coltura. Tali indicazioni, oltre a valutare la sostenibilità economica della coltivazione del mais, acquisiscono una maggiore valenza se valutate nell'ottica di favorire la trasparenza del mercato e fornire riferimenti utili per la definizione dei contratti di coltivazione.
Contemporaneamente all'indagine sui costi agricoli di produzione, Ismea ha condotto una analisi dei costi sostenuti dai centri di stoccaggio che provvedono alla essiccazione e stoccaggio della granella. Infatti, la granella di mais non può essere venduta tal quale subito dopo la raccolta ma deve essere essiccata per ridurre il tenore di umidità a valori inferiori al 14% e garantire la conservazione per lunghi periodi.
La coltivazione del mais da granella in Italia si è fortemente ridimensionata; le superfici investite, infatti, sono scese da 1,06 milioni di ettari nel 2000 a 629 mila ettari nel 2019 (-431 mila ettari), la produzione è passata nello stesso periodo da 10 milioni di tonnellate a 6,2 milioni di tonnellate (-3,7 milioni di tonnellate). Contemporaneamente, le importazioni sono progressivamente aumentate raggiungendo 6,4 milioni di tonnellate nel 2019 mentre nel 2000 si attestavano a poco più di 500 mila tonnellate. Infatti, il tasso di autoapprovvigionamento era prossimo al 100% nel 2000, per poi ridursi costantemente negli anni attestandosi al 50% nel 2019.
Tutto il report qui
Report_Costi_Mais_e_Costi_Centri_essiccazione_e_stoccaggio_10122020.pdf
Giovedì, 22 gennaio 2021/Italia/ISMEA. http://www.ismeamercati.it/