A partire dall'inizio di marzo, l'Ismea sta monitorando gli effetti sui mercati agroalimentari del conflitto tra Russia e Ucraina.
Con i primi due report, pubblicati l'1 e il 9 marzo, è stato evidenziato il ruolo di Russia e Ucraina nell'ambito del commercio mondiale agroalimentare, la rilevanza di tali mercati per le produzioni agroalimentari nazionali, l'esposizione dell'Italia per l'approvvigionamento di alcuni prodotti agricoli nonché l'andamento dei mercati stessi.
L'Indice generale FAO, che monitora l'andamento dei prezzi internazionali delle commodity agricole, è risultato in costante crescita fino a maggio 2021 (+39,7% vs maggio 2020).
L'incremento più consistente ha riguardato gli oli vegetali (+124,5%), trainati dall'aumento delle quotazioni della soia, lo zucchero (+57,3%) e i cereali (+36,6%), spinti in larga parte dall'aumento dei prezzi del mais; a seguire i lattiero-caseari (+28,0%) e le carni (+10,0%). La recente dinamica internazionale dei prezzi evidenzia tensioni confrontabili con le precedenti fiammate del mercato del 2008 e del 2011; tuttavia, i prezzi dei cereali si mantengono a maggio 2021 più bassi del 18,5% rispetto ai livelli massimi di marzo 2008, mentre gli oli vegetali solo del 2% rispetto ai massimi di giugno 2008.
Le attuali tensioni e i conseguenti rialzi sono andati a innestarsi su situazioni che, al netto della crescita della domanda cinese per il mais, non presentavano elementi oggettivi di criticità: produzione, do-manda e stock erano e sono, ad oggi, in linea con un contesto di quasi normalità.
20220401_Report_Crisi_Russia_Ucraina.pdf
Venerdì, 1 aprile 2022/Italia. https://www.ismeamercati.it/