L'italiani hanno speso il 9,4% in più per le carni fresche nei primi 9 mesi del 2020 (gennaio-settembre), con un +7,3 % di valore e + 4,9% in volume. Per la sola carne suina l'aumento è stato del +7% per il volume e +14,4% in termini di valore grazie al recupero dei prezzi medi unitari durante il lockdown. Questo il reso conto di ISMEA per il comparto carni. Al momento - ricordano Ismea e Nielsen - i prezzi sono allineati alla media del periodo: era 7,9 euro/kg a gennaio-settembre 2019, è 8,30 euro/kg nello stesso periodo del 2020.
Per tutte le carni c’è stato un incremento maggiore della spesa rispetto alla quantità. Questo andamento si correla non solo a un incremento dei prezzi ma anche all’influenza di altri fattori: meno offerte speciali e soprattutto la migrazione degli acquisti dalla Gdo ai negozi tradizionali. Anche i prodotti lavorati e surgelati sono caratterizzati dal segno più: la spesa di carni surgelate è salita del 16,6%, del 6,6% quella delle carni in scatola, dell’11,1% quella dei wurstel.
Aumento del 8% per i salumi, con una crescita maggiore per gli affettati a libero servizio: +14,1% rispetto al modesto +0,6% per i salumi al banco. Tra i singoli prodotti la differenza è netta: +17,4% per il prosciutto cotto confezionato, +1,9% per lo sfuso (+9,8% in totale); per il salame +12,3% il confezionato e +5,7% lo sfuso (+9,2% in totale); +12,4% il crudo confezionato, addirittura -0,5% lo sfuso (complessivamente +4,2%).
Tutto il report ISMEA qui: Report_consumi__terzo_trimestre2020.pdf
Dicembre 2020/Italia. http://www.ismea.it/