Venerdì 26 giugno 2015 si è tenuta nell’ambito di EXPO l’Assemblea ordinaria di ANAS. Nel corso dei lavori sono stati presentati dati ed analisi che purtroppo evidenziano la persistente situazione critica in cui versa il comparto, aggravata dal bando russo all’importazione di carne suina e dalla espansione produttiva di altri Paesi UE.
Secondo ANAS è necessario ripensare il modello produttivo, attuando una moderna differenziazione produttiva con l’obiettivo di raggiungere un migliore equilibrio tra offerta di suini e domanda. Secondo Cristini la produzione del “suino pesante” deve essere più specializzata e qualificata per le DOP. L’obiettivo è rafforzare la riconoscibilità qualitativa del prodotto stagionato per permettere una maggiore generazione di valore da distribuire lungo la filiera.
Inoltre, c’è lo spazio per una produzione di “suini magri” più efficiente ed orientata al segmento del consumo fresco di carne e della trasformazione in prodotti innovativi e cotti. Il presidente Cristini ha ricordato i risultati e le recenti innovazioni dei programmi di miglioramento genetico ANAS. In particolare lo sviluppo di nuove linee genetiche sia per la parte maschile (Linea Alta Resa della razza Duroc Italiana) sia per quella femminile (Linea Alta Prolificità delle razze Large White e Landrace Italiane), che permetteranno agli allevatori italiani di produrre in modo sempre più efficiente e di intercettare meglio le diverse richieste del mercato.
L'altro argomento trattato è quello che riguarda le razze autoctone ed il lavoro svolto dell'Associazione per la salvaguardia della biodiversità delle razze autoctone. Sono sei le popolazione di suini “neri” interessate dai programmi di conservazione, tracciabilità e valorizzazione, e sono diverse centinaia gli imprenditori da Nord a Sud coinvolti in questa forma di allevamento estensivo, che intercetta interessanti nicchie di mercato.
Mercoledì, 1 luglio 2015/Italia/ANAS.http://www.anas.it