Le medie Italiane di positività nei campioni realizzati sono tendenzialmente inferiori alla media europea.
L'ultimo rapporto EFSA analizzato da CEIRSA (Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione sulla Sicurezza Alimentare) evidenzia che in Italia, in attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2014, sono stati analizzati 40.806 campioni (pari al 9,6% di tutti i campioni sottoposti ad analisi in UE), di questi, il 0,11% sono risultati irregolari, considerato basso o trascurabile.
In Europa i I campioni non conformi sono risultati 1.558, lo 0,37% dei campioni totali analizzati in UE, risultato superiore ai 7 anni precedenti che hanno variato da 0,25%-0,34%.
Secondo i dati della Relazione finale del PNR 2014, in Italia il gruppo B1 (sostanze antibatteriche, comprese sulfamidici e chinolonici) rappresenta la principale causa di non conformità (34%), per un totale di 15
campioni non conformi. A seguire, il gruppo A4 (lattoni dell’acido resorcilico, compreso lo zeranolo) con il 30%, il gruppo B3 (altre sostanze e agenti contaminanti per l’ambiente) con il 18% e il gruppo B2 (altri
prodotti medicinali veterinari) con il 14 %.
Giovedì, 9 giugno 2016/Italia.http://www.ceirsa.org/