Il Dipartimento delle Scienze Animali dell'Università dell'Iowa (Dr. John Patience) ha realizzato un'analisi delle ultime decadi di nutrizione nell'ambito della suinicoltura: nel 1975, una scrofa negli USA produceva 720 kg di carne suina/anno, nel 2009 erano prodotte 1816 kg di carne suina/scrofa per anno. Per produrre nel 1975 la stessa quantità di carni suine sarebbo state necessarie 14.5 milioni di scrofe, invece delle 5.8 milioni presenti nel 2009. Lo studio indica i 10 punti più importanti che hanno contribuito all'aumento della produttività e all'abbassamento dei costi.
- Passaggio da una formulazione basata sugli ingredienti ad una formulazione basata sui nutrienti e contenuti di energia.
- Passaggio da una definizione empirica dei fabbisogni alla definizione fattoriale dei fabbisogni portando ad una modulazione della crescita.
- Formulazione delle diete in base agli aminoacidi in sostituzione alla formulazione in base alla proteina e successivamente in base alla digeribilità apparente ileale (AID) e ora sulla digeribilità standard illeale (SID) della lisina.
- Adozione di sistemi di valutazione dell'energia più sofisticati come l'Energia Netta (NE).
- Adozione della fitasi e formulazione delle diete in base alla disponibilità di fosforo.
- Pubblicazione nel 2012 dei fabbisogni NRC con enfasi sull'approccio fattoriale e non empirico dei nutrienti.
- Ampia disponibilità degli aminoacidi sintetici: lisina, metionina, treonina e triptofano.
- Know-how dei marcatori genetici e linee iperprolifiche.
- Adozione di sistemi più sofisticati di raccolta dati che permettono una rapida decisione applicativa.
- Il cambiamento sull'enfatizzazione della massimizzazione dei ritorni economici piuttosto che della produttività.
Praire Swine Center - Newsletter , 24 giugno 2014