L'EFSA, su petizione urgente della Commissione Europea, ha emesso un parere scientifico sulle misure di controllo per ridurre la propagazione del virus della peste suina africana tra i cinghiali.
Secondo il parere, non ci sono eviedenze nella letteratura scientifica che dimostri che le popolazioni di cinghiali in Europa possano ridursi drasticamente mediante la caccia o cattura. Le principali ragioni sono la condotta adattativa dei cinghiali, la crescita compensatoria delle popolazionoi e la possibile affluenza di cinghiali dalle aree adiacenti. Pertanto, la caccia drastica non è uno strumento per ridurre il rischio di introduzione e propagazione del virus della PSA nelle popolazioni di cinghiali.
D'altra parte, le soglie di densità dei cinghiali per l'introduzione, propagazione e persistenza del virus della PSA nelle popolazioni di cinghiali sono attualmente impossibili da stabilire, a causa dell'incertezza sulla magnitudo della propagazione e mantenimento del virus, i pregiudizi sui dati della popolazione, le complesse strutture della popolazione e la dinamica.
Gli intenti di ridurre drasticamente le popolazioni dei cinghiali possono anche aumentare la trasmissione e facilitare la propagazione geografica progressica del virus della PSA, perchè la pressione della caccia intensiva sulle popolazioni di cinghiali conduce alla dispersione dei gruppi e degli individui. L'alimentazione artificiale dei cinghiali potrebbe aumentare il rischio di propagazione del virus.
L'uso di recinzioni può restringere i movimenti dei cinghiali, tuttavia, si rende necessaria una maggior conoscenza dell'epidemiologia della PSA e la distribuzione spaziale dei cinghiali per identificare le aree nelle quali le recinzioni si potrebbero utilizzare come un possibile elemento all'interno di un programma di controllo e valutare la fattibilità della loro implementazione.
Lunedì 17 marzo 2014/ EFSA/ Unione Europea. http://www.efsa.europa.eu