Durante la manifestazione di Italpig, il rappresentate ISMEA Claudio Federici ha parlato di “crescita delle macellazioni ma, soprattutto, dell’import e dell’export”. Lo studio fatto da ISMEA evidenzia la difficoltà sel settore, con erosione della redditività dell'allevatore.
Rispetto all'anno 2000, oggi ci troviamo con un aumento della macellazione al ritrmo dell' 1% annuo;" l’import delle carni ha viaggiato ad una media del +2,3% mentre l’export si è attestato ad un + 5,1%; se i consumi pro capite hanno fatto registrare +0,7%, l’indice de prezzi, specularmente, è calato dello 0,7%, a fronte di un incremento dell’indice dei costi del 2,6%; l’indice di redditività, infine, ha progressivamente perduto il 3,2%". L'export è il vero salvagente del settore con Germania, Francia e Regno Unito i più importanti importatori.
L’analisi di Ismea chiarisce come “nel periodo recente si osserva una crescita sostenuta delle Denominazioni d’Origine (+27%), la crescita in valore, tuttavia, “non interessa il Parma - che vale oltre la metà del mercato – ma tutti gli altri prodotti”.
Ismea rapporta anche il cambio dei costumi, dovuti alle trasformazioni del comportamento della società in funzione della realtà economica.
Lo studio, inoltre evidenzia 3 tipologie di consumatori di carni e salumi: 1) quella caratterizzata da comportamenti estremi, ossia consumo elevato (categoria della popolazione molto legata al prodotto); 2) gli astinenti, ossia completo rifiuto di prodotti a base di carni e salumeria, e la tipologia 3) con consumo di carne e salumi tre volte a settimana.
Venerdì, 28 ottobre 2011, http://ismea.it