L'indice dei prezzi alimentari della FAO ha raggiunto in media 176,4 punti in ottobre, 1,3 per cento in meno rispetto a settembre, ma ancora 2,5 per cento in più rispetto all'anno precedente. .
L'indice dei prezzi alimentari della FAO misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali dei cinque principali gruppi di cibi di base.
L'indice dei prezzi lattiero-caseari della FAO è sceso del 4,2 per cento in ottobre, il suo primo declino da maggio. I prezzi internazionali del burro e del latte intero in polvere sono diminuiti in quanto gli importatori hanno ritardato gli acquisti in attesa di nuove forniture dall'Oceania, mentre la scarsa domanda e le grandi scorte d'intervento nell'UE hanno portato a prezzi più bassi del latte scremato in in polvere.
Anche l'indice dei prezzi di olio vegetale della FAO è diminuito dell'1,1 per cento rispetto al valore di settembre, dato che i prezzi dei prodotti a base di olio di palma e di soia hanno declinato alla luce della positiva prospettiva della produzione.
L'indice dei prezzi dello zucchero della FAO è anche diminuito dello 0,7 per cento, influenzato dall'indebolimento della moneta del Brasile, il più grande paese esportatore, e le prospettive di colture di barbabietole più abbondanti nell'UE e di produzione più elevata nella Federazione Russa.
Ribasso dello 0,9% anche per l'indice dei prezzi della carne della FAO, con l'intensificazione della concorrenza tra gli esportatori di carne di maiale, combinata con una debole domanda di importazioni, che ha portato ad un calo dei prezzi a livello internazionale.
Al contrario, l'indice dei prezzi del cereale della FAO ha registrato un leggero aumento dello 0,4 per cento, determinato dai prezzi del riso più elevati, anche in presenza di prezzi di grano più bassi in generale.
Giovedì 2 novembre 2017/ FAO.
http://www.fao.org