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L'UE studia fonti proteiche alternative per alimenti e mangimi

Questo studio valuta lo stato attuale e le prospettive future della produzione di proteine ​​concentrandosi su fonti proteiche convenzionali e alternative per alimenti e mangimi...

21 Maggio 2024
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Mentre le proiezioni mostrano un aumento del fabbisogno di proteine ​​convenzionali fino al 2050 (+57% per la carne), il cambiamento climatico richiede l’esplorazione di scenari non lineari e del potenziale delle proteine ​​alternative nel bilancio proteico globale e dell’UE. In questo contesto, vengono valutate quattro fonti proteiche alternative (alghe, insetti, fermentazione microbica e carne coltivata) confrontandoli con le fonti convenzionali che possono sostituire, in termini di fabbisogno energetico relativo, impatto ambientale, contenuto nutrizionale e potenziale di utilizzo come sostituti delle proteine ​​convenzionali negli alimenti e nei mangimi nell'UE.

Il totale delle proteine ​​alternative consumate nel 2020 (comprese le alternative di origine vegetale) è stato di 13 milioni (M) di tonnellate, circa il 2% del mercato delle proteine ​​animali. Si stima che le proteine ​​alternative rappresenteranno l’11% del mercato globale delle proteine ​​alimentari fino al 2035, con le alternative a base vegetale che domineranno in questo periodo.

Le stime prevedono che le alghe potrebbero potenzialmente sostituire fino a un terzo della farina di soia nella dieta dei suini e avicoli e la farina di insetti potrebbe sostituire il 10% delle proteine convenzionali in queste diete.

Vengono inoltre esaminati l'attuale livello di attività di ricerca e sviluppo, la preparazione tecnologica e commerciale e la capacità industriale di tali alternative nell'UE.

Lo studio esplora gli ostacoli normativi e tecnici e le opportunità per lo sviluppo di proteine ​​alternative in Europa. Le barriere comuni includono la necessità di ottimizzare le tecnologie immature, espandere la capacità di elaborazione e produzione, ridurre input e costi, affrontare i limiti delle infrastrutture e affrontare normative complesse e barriere legislative.

Infine, il rapporto identifica le opzioni politiche per contribuire ad aumentare lo sviluppo e la produzione di proteine ​​alternative nell’UE. Gli interventi proposti includono finanziamenti mirati alla ricerca per far avanzare le tecnologie e colmare le lacune di conoscenza, investimenti di politica industriale in infrastrutture e impianti di trattamento, incorporazione di considerazioni ambientali nei processi di approvazione normativa e un migliore coordinamento tra politiche e parti interessate.

Study - Alternative protein sources for food and feed

Venerdì 17 aprile 2024/ Parlamento Europeo/ Unione Europea.
https://www.europarl.europa.eu

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