La campagna del mais di quest'anno è lungi dall'essere in grado di ripetere il boom dell'anno scorso, quando furono piantati quasi 2 milioni di ettari.
Anche se l'anno scorso, intorno a questa stessa data, anche le difficoltà climatiche hanno ostacolato la semina, e all'epoca erano stati seminati solo 870.000 ettari, c'era la possibilità di scommettere su una semina tardiva.
Nessuno allora si aspettava l’attacco delle "cicaline" che finì per colpirli. Quest’anno la storia è diversa: sono pochissimi i produttori che, vista la necessità, pensano di piantare mais tardivo. In questo modo la semina del ciclo 2024/25 si chiuderebbe con soli 930.000 ettari di mais di primo raccolto.
La finestra di semina ottimale si è chiusa e il 30% dell'area prevista è rimasta non coltivata. Se non venisse effettuata una semina tardiva, rispetto allo scorso anno, nella Regione Centrale ci sarebbe il 52% in meno di mais. La superficie a mais del 2024/25 sarebbe la terza più bassa delle ultime 10 campagne.
Viene attivata la semina della soia, con il 20% di superficie in più rispetto alla campagna precedente. Quest’anno si aggiungono 980.000 ettari in più, in gran parte a causa degli ettari scartati dalla semina del mais, sia per paura delle cicaline che/o per la poca umidità disponibile per la semina. Nella Regione Centrale si stima una superficie di semina di 5,5 milioni di ettari, il 20% in più rispetto alla campagna precedente...
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