Il Ministero della Salute comunica segnalazioni di mancanza di suini a coda integra nel territorio italiano e paesi membri e richiama l'attenzione sul divieto previsto dalla legislazione vigente di allevare suini a coda non integra e sul ricorso alla pratica di caudectomia che deve essere un’eccezione limitata ai pochi casi consentiti dalla normativa stessa.
Come previsto dal Piano nazionale dedicato e ss.mm.ii., tutte le aziende che allevano suini da svezzamento e da ingrasso di provenienza sia nazionale che estera, a partire dal 1° gennaio 2020 devono avere provveduto all’introduzione di gruppi di suini a coda integra mentre la scadenza, per quelle con gestione tutto pieno-tutto vuoto è posticipata al primo accasamento utile. Pertanto, qualora il veterinario ufficiale riscontri l’assenza di gruppi di suini a coda integra, si dovrà procedere alla prescrizione e successiva sanzione in caso di mancata
ottemperanza al successivo accasamento.
Tutte le risposte scritte degli allevamenti da riproduzione, relative alla mancata fornitura di partite di suinetti a coda integra, dovranno essere controllate dai Servizi veterinari competenti per verificarne la congruità delle motivazioni e per mettere in atto, se del caso, gli opportuni provvedimenti prescrittivi e sanzionatori.
A tal fine, si invitano le Regioni e le P.A. a coordinare i servizi veterinari territoriali affinché vengano attivati gli opportuni flussi informativi, in ambito regionale ed extra regionale.
Si invitano i Servizi veterinari a voler attuare i dovuti controlli, come recentemente pianificati con nota prot. DGSAF n. 13173 del 10 giugno u.s. e a voler assicurare la corretta vigilanza finalizzata a documentare gli adempimenti e i controlli negli allevamenti.
Venerdì, 3 luglio 2020/Italia. http://www.anmvioggi.it