L'indice dei prezzi della carne della FAO ammontava in media a 179,8 punti in agosto, vale a dire un aumento dello 0,5% (quasi 1 punto) rispetto al suo valore rivisto a luglio, che continua la tendenza di moderati aumenti di prezzo inter-mensili registrati da febbraio. Con l'aumento più recente, il valore dell'indice è, rispettivamente, del 12,3% e del 7,8% superiore ai livelli di gennaio 2019 e agosto dell'anno scorso. Ad agosto, i prezzi della carne suina sono stati ulteriormente rafforzati a causa della forte domanda di importazioni in Asia, principalmente in Cina, dove la peste suina africana ha continuato a limitare la produzione nazionale di questa carne. Nonostante la forte domanda di importazioni, i prezzi del pollame e della carne ovina sono rimasti stabili, a causa di un aumento della disponibilità esportabile nelle principali regioni produttrici. Mentre il commercio internazionale di carni bovine è rimasto solido, i prezzi espressi in USD sono leggermente diminuiti, a causa dell'indebolimento delle valute nazionali di alcuni dei maggiori paesi esportatori, tra cui l'Australia.
D'altro canto, l'indice dei prezzi dei cereali della FAO è diminuito del 6,4% rispetto al mese precedente. I valori del mais sono diminuiti notevolmente a causa delle aspettative di un raccolto molto più ampio di quanto previsto negli Stati Uniti d'America, il più grande produttore ed esportatore di mais al mondo. Anche i prezzi del grano hanno subito una pressione al ribasso, riflettendo un'ampia disponibilità delle esportazioni, mentre i prezzi del riso sono aumentati, a causa di fattori stagionali e preoccupazioni per l'impatto delle avverse condizioni climatiche sulle colture thailandesi.
L'indice dei prezzi dello zucchero della FAO è sceso del 4,0% rispetto a luglio, principalmente a causa dell'indebolimento del real brasiliano, nonché delle prospettive di maggiori spedizioni dall'India e dal Messico.
Al contrario, l'indice dei prezzi degli oli vegetali è aumentato del 5,9% in agosto, raggiungendo il livello più alto negli ultimi undici mesi, in un aumento della domanda globale di importazioni di olio di palma, nonché condizioni meteorologiche sfavorevoli nelle principali regioni di produzione dell'Indonesia. Anche i prezzi dell'olio di soia sono aumentati, in parte a causa di volumi di macinazione inferiori alle attese in Nord America.
Giovedì 5 settembre 2019/ FAO.
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