L'uso di antibiotici veterinari esistenti dovrebbe essere limitato, mentre è incoraggiato lo sviluppo di nuovi prodotti, per combattere la crescente resistenza dei batteri ai farmaci antimicrobici: questo secondo il Parlamento E..
Nel pronunciarsi sulle modifiche proposte alla normativa comunitaria in materia di medicinali per uso veterinario, la Camera ha chiesto che il trattamento collettivo e preventiva degli animali sia vietata, e sostenuto la ricerca spinta di nuovi farmaci.
I deputati ritengono che i farmaci non devono, in nessun caso, servire a migliorare la produzione o compensare scarsa educazione e chiedere che l'uso profilattico di antimicrobici (vale a dire, come misura preventiva in assenza di segni di infezione) sia limitata a singoli animali e solo in casi pienamente giustificata da un veterinario.
Per affrontare la resistenza antimicrobica, la normativa modificata consentirà alla Commissione europea di designare i farmaci per il trattamento riservato negli esseri umani.
Al fine di promuovere la ricerca di nuovi antibiotici, il Parlamento proporrà di introdurre incentivi, compresi i periodi di tutela della documentazione tecnica per i nuovi farmaci, la protezione commerciale di sostanze attive innovative, e la protezione dei grandi investimenti a più lungo nella raccolta dei dati per migliorare un prodotto esistente o per tenerlo sul mercato.
Prossimi passi
Entrambe le relazioni sono state approvate dagli eurodeputati a mano alzata. La plenaria ha inoltre convenuto che i due organismi parlamentari avviino i negoziati con i ministri dell'UE e la Commissione per raggiungere un accordo in prima lettura sulle proposte.
Giovedì 10 marzo 2016/ PE/ Unione Europea.
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