L’Associazione Allevatori della Regione Sardegna ha presentato i marchi collettivi per la valorizzazione del suino di razza Sarda depositati alla Camera di Commercio di Nuoro.
All’iniziativa erano presenti diversi allevatori, ma anche trasformatori e cuochi, tutti impegnati nella valorizzazione delle biodiversità isolane di questo marchio.
I due marchi ipotizzati permetteranno di distinguere un prodotto 100% razza Sarda ed uno derivante da incrocio, ma sempre con la base della razza Sarda, passo fondamentale per poter garantire la diffusione della razza autoctona tra gli allevatori.
L’uso dei marchi è riservato ai suinetti, alle mezzene, ai tagli anatomici ed ai salumi ottenuti da suini di pura razza Sarda (marchio PRODOTTO SUINO 100% RAZZA SARDA) o derivanti da incroci di suino di razza Sarda (marchio PRODOTTO SUINO incrocio RAZZA SARDA) nati, allevati, macellati e sezionati secondo le prescrizioni dei disciplinari, in allevamenti operanti sul territorio sardo.
Con questa iniziativa l’AARSardegna intende promuovere la diffusione del suino di razza Sarda nonché fornire una informazione più chiara ai consumatori sulla provenienza della carne di suino.
I due marchi richiamano la prima raffigurazione del suino di razza Sarda che fu fatta da Francesco Cetti (Mannheim, 9 agosto 1726 – Sassari, 20 novembre 1778) il quale nel volume Quadrupedi di Sardegna (1774) facente parte dell’opera Storia Naturale di Sardegna (1774-78) fece una prima descrizione del suino autoctono. I due marchi riportano inoltre la bandiera della Sardegna che sormonta due barre trasversali a ricordo della bandiera italiana. Mentre però per il marchio 100% Razza Sarda si è utilizzato per la cornice il colore amaranto e per il nastro il colore rosso, per l’incrocio di razza Sarda si è utilizzato il colore verde.
I marchi potranno essere concessi a tutti gli operatori della filiera che si impegneranno al rispetto del disciplinare che ha come base il suino di razza Sarda regolarmente iscritto al Libro genealogico - razze sottoposte a programmi genetici di conservazione.
Dietro i marchi il controllo: finalizzato a tutelare allevatori e consumatori. La redazione del piano dei controlli come le attività di verifica sono state affidate al DQA (Dipartimento Qualità Agroalimentare), organismo che soddisfa i requisiti della qualità conformemente alla Norma UNI CEI EN 45011 Ed. 1999 e ai documenti aggiuntivi di ACCREDIA, per l’assicurazione della qualità nelle seguenti attività di controllo per i prodotti recanti denominazioni protette (DOP, IGP) ai sensi del Reg. (CE) 510/06; le specialità tradizionali garantite (STG), ai sensi del Reg. (CE) 509/06; gli altri prodotti agricoli ed alimentari in conformità a specifici disciplinari, norme nazionali e internazionali, ivi compresi i settori e i comparti ad essi collegati, i disciplinari dei consorzi che effettuano etichettatura facoltativa delle carni ai sensi del Reg. (CE) n. 1760/2000 (carni bovine) e del D.M. del 29/07/2004 (carni avicole).
Il suino di razza Sarda è una biodiversità zootecnica della Sardegna che oggi è allevata in 27 allevamenti. Le prime tracce d'allevamento suino in Sardegna risalgono al sesto millennio a. C.: siti nuragici hanno restituito grandi quantità di ossa ed alcune rappresentazioni bronzee di maiali domestici. Inoltre, documenti storici testimoniano, in epoca romana, un consistente flusso di prodotti a base di carne suina dalla Sardegna verso la capitale. L'allevamento basato sullo sfruttamento del bosco continuò per tutto il medioevo, secondo le tradizioni pastorali ed i codici sardi. Le prime descrizioni dettagliate della razza suina Sarda risalgono al Settecento e testimoniano le caratteristiche morfologiche di questi suini a cominciare dall'abbondanza di setole del loro mantello, con i caratteristici "ciuffi" sul garrese e sulla groppa e la coda "cavallina".
I documenti che da allora hanno trattato della razza suina Sarda, sottolineano le caratteristiche uniche di questa ancestrale popolazione e pongono in risalto la varietà del colore del mantello e la forma delle setole. L'ampia variabilità genetica della razza si è mantenuta grazie alla natura isolana della Sardegna ed all'allevamento estensivo di questi suini in aree impervie ed isolate.
Dal 2006 è attivo il programma di conservazione della razza il cui Libro genealogico è aggiornato dall’ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini) mentre i controlli funzionali sono svolti da AARSardegna.
Sabato, 7 agosto 2021/Italia. http://www.sassarinotizie.com/