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I risultati presentati sono sfumati dai possibili impatti che il conflitto Russia-Ucraina genererebbe a breve termine. Per quanto riguarda il Sud America, spicca la riduzione dei raccolti di soia per Brasile e Argentina, che continuano a risentire delle avverse condizioni meteorologiche.
Mais
A livello globale, l'USDA stima che la produzione di mais raggiungerà i 1.206,1 milioni di tonnellate (mt) per la campagna 2021/22, una cifra superiore del 7,4% rispetto al periodo 2020/21 (1.123,3 tonnellate).
Per i grandi produttori mondiali non ci sono state variazioni rispetto al rapporto di febbraio. Per gli Stati Uniti, infatti, la produzione si attesta intorno alle 383,9 Mt, con una crescita del 7,1% rispetto al raccolto precedente (358,4 Mt). D'altra parte, la Cina aumenterebbe la sua offerta interna del 4,6% raggiungendo 272,6 Mt. Poi abbiamo il Brasile, il cui volume di produzione raggiungerebbe le 114 Mt, aumentando così del 31% rispetto alla campagna 2020/21 (87 Mt). Abbiamo invece le produzioni dell'Unione Europea e dell'Argentina, con volumi di 69,8 e 53 Mt, che rappresentano nel loro ordine incrementi del 4 e 2,9% rispetto al raccolto precedente.
D'altra parte, si stima che le esportazioni mondiali di grano aumenterebbero del 10%, passando da 181,8 Mt del periodo precedente a 199,9 Mt del ciclo attuale. Quanto sopra si spiegherebbe con l'aumento dei volumi di esportazione dal Brasile (+104,8%) e dall'Unione Europea (+31,3%), che compenserebbe il calo previsto per gli Stati Uniti, che ridurrebbero le loro spedizioni all'estero del 9,2% , passando rispettivamente da 69,9 a 63,5 Mt.
Si mantiene, infine, l'aspettativa di una riduzione dell'11,9% per le importazioni di mais dalla Cina, che si attesterebbe a 26 tonnellate e sarebbe compensata dall'aumento della produzione interna (+4,6%).
Soia
La produzione mondiale di soia diminuirebbe del 3,4% rispetto alla campagna 2020/21, passando da 366,2 a 353,8 Mt. Gli Stati Uniti continuerebbero a distinguersi come il Paese con la più alta crescita in volume tra i principali produttori (+5,2%), passando da 114,7 a 120,7 Mt. Per i raccolti di Brasile e Argentina, invece, sono stati operati forti tagli nella stima delle loro produzioni, in quanto queste sarebbero diminuite rispettivamente dell'8 e del 5,8% rispetto al ciclo precedente, con volumi che si sarebbero attestati intorno a 127 e 43,5 Mt nel loro ordine.
L'attività di esportazione continuerebbe ad essere guidata dal Brasile con 85,5 Mt, in crescita del 4,7% rispetto alla campagna precedente, mentre gli Stati Uniti raggiungerebbero un volume di esportazione di 56,9 Mt, il che significa una diminuzione del 7,5% rispetto all'ultimo raccolto. La Cina continuerebbe ad essere il principale importatore di semi oleosi con 94 Mt.
Venerdì 11 marzo 2022/ Redazione Dipartimento di Analisi Economica di 333 America Latina sulla base dei dati dell'USDA.
