La Polonia continua a confermare i casi di peste suina africana nei cinghiali nella parte occidentale del paese, a soli 10 km dal confine con la Sassonia e il Brandeburgo, motivo per cui lo stato federale della Sassonia ha deciso di rafforzare le proprie misure di prevenzione contro la PSA, che sono entrate in vigore il 16 aprile 2020.
Le nuove misure comprendono, da un lato, l'obbligo di informare l'ufficio veterinario competente della presenza di cinghiali morti o malati in tutta la Sassonia. Le carcasse saranno campionate per la peste suina africana e quindi smaltite in modo appropriato attraverso lo strumento di smaltimento delle carcasse di Lenz. D'altra parte, il campionamento di tutti i cinghiali sani dovrebbe essere effettuato anche nei distretti di Görlitz e Bautzen.
Il rischio di ingresso della PSA in Sassonia è elevato. Una stretta cooperazione tra le autorità veterinarie e la comunità venatoria è un presupposto importante per un'efficace diagnosi precoce.
Poiché esiste un ulteriore rischio di introduzione a causa della migrazione dei cinghiali nei distretti vicino a Görlitz e Bautzen, tutti i cinghiali sani in entrambe le contee dovranno essere testati per il virus.
Per quanto riguarda gli allevamenti di suini, negli ultimi anni tutti gli allevamenti di suini della Sassonia sono stati informati della malattia e sono state aumentate le misure di biosicurezza. Il 6 marzo è stata completata la costruzione di una recinzione sulla riva orientale del fiume Neisse con l'obiettivo di aiutare a prevenire l'ingresso di cinghiali infetti da PSA.
Martedì 14 aprile 2020/ Sachsen.
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