A giugno, gli allevatori italiani tornano ad avere una redditività positiva (+6,5% rispetto al dato precedente), grazie all’aumento di prezzo subìto dai suini da macello e al calo delle quotazioni della soia utilizzata per la loro alimentazione. Il livello raggiunto resta comunque inferiore all'anno scorso.
L’aumento di prezzo degli animali da macello ha però sfavorito la componente macellatori, che ha visto contrarsi del -3,0% la propria redditività rispetto a maggio. anche se migliore rispetto a 12 mesi prima. Continua il periodo negativo per gli stagionatori di prosciutti DOP, la cui redditività scende ad un livello che non si riscontrava dal 2014. In particolare, in giugno la redditività ha registrato un calo congiunturale del -3,7% per i prosciutti DOP leggeri e del -2,2% per quelli pesanti; al contrario, rimane positiva la redditività degli stagionatori di prosciutti destinati a produzioni non tipiche (+1,7% leggeri e +1,2% pesanti).
Anche in giugno è continuato ad essere più conveniente produrre prosciutti leggeri per il circuito non tutelato, mentre se ci si sposta sui prodotti di peso superiore, la redditività è maggiore per le produzioni DOP.
Crescono i prezzi dei principali tagli di carne suina fresca, mentre sono a livelli molto bassi le quotazioni dei prosciutti stagionati. Nel primo trimestre del 2018 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo pari a -165,3 milioni di euro, in peggioramento di 8,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da una crescita delle importazioni in valore (+1,7%) a cui si è accompagnato un aumento molto lieve dell’export (+0,2%).
Giovedì, 12 luglio 2018/Italia.http://www.crefis.it