Il rapporto fotografa l'attuazione del Piano nazionale di controllo ufficiale sull’alimentazione animale (PNAA 2015-2016-2017): sopralluoghi ispettivi, campionamenti e analisi dei mangimi: pubblicata la relazione dei controlli veterinari ufficiali svolti nel 2016 lungo tutte le fasi di produzione e utilizzo del mangime. Generalmente soddisfatti i requisiti normativi di sicurezza. In calo le non conformità.
Nel 2016 sono state portate a termine 28.705 ispezioni presso gli OSM (Operatori del Settore Mangimi) e sono stati prelevati 10.718 campioni ufficiali di mangimi, a fronte di 10.794 programmati. Tutte le fasi di produzione, utilizzo, distribuzione e trasporto, sono state oggetto di campionamento. I dati emergono dall'ultimo rapporto annuale sui controlli ufficiali in alimentazione animale pubblicato dal Ministero della Salute.
Le analisi si sono svolte presso produttori primari, allevamenti, mangimifici, distributori, industrie alimentari che forniscono sottoprodotti all’alimentazione animale, trasportatori di mangimi.
Nel 2016 sono state rendicontate n. 28.705 ispezioni sull’intera filiera, dalla produzione primaria fino alla somministrazione dei mangimi agli animali in allevamento. Dall’analisi dei dati sui controlli dell’etichettatura è emerso che "qualche Regione non ha ancora inserito questa attività nella propria rendicontazione, infatti anche quest’anno ben 6 Regioni non hanno inviato informazioni in merito". La relazione registra che "sono state verificate diverse etichette con il riscontro di alcune irregolarità".
Complessivamente il numero delle ispezioni è "nettamente superiore" rispetto all’anno precedente (n. 7.290 ispezioni in più). È’ evidente anche un aumento del numero di sanzioni comminate (+17). Attualmente sono presenti nell’anagrafe ufficiale degli OSM oltre 106.000 operatori registrati/riconosciuti; circa il 27% sono stati oggetto di ispezione, ovvero circa un terzo di tutti gli operatori.
Nel 2016, sono state comminate n. 106 sanzioni pecuniarie e n. 6 denunce all’Autorità Giudiziaria. Le principali carenze riscontrate nel corso delle verifiche ispettive, presso gli OSM, hanno riguardato: carenze nei piani di autocontrollo, mancata idoneità dei requisiti strutturali, inadeguate procedure per la gestione del Carry-Over, mancata/errata compilazione dei registri, insufficienti programmi di protezione da parassiti; modalità non idonee di stoccaggio dei mangimi; mancanza di autorizzazioni; assenza di manuali di corretta prassi; mancanza/insufficiente formazione degli operatori.
Campionamenti- Nel 2016, per quanto concerne le attività di campionamento, il PNAA è stato realizzato al 99,29% rispetto al programmato (-0.96% dell’anno precedente). Il Ministero evidenzia che "non è stata raggiunta la piena attuazione dell’attività programmata". Sui campioni previsti dal PNAA, viene effettuata la ricerca di: costituenti di origine animale non ammessi nei mangimi, Salmonella spp., sostanze farmacologicamente attive e additivi destinati all’alimentazione animale, sostanze indesiderabili che includono anche i contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina e altri), organismi geneticamente modificati (OGM), una criticità ancora non risolta del PNAA, ossia la presenza di una parte di campionamenti per i quali non è possibile conoscere il luogo di prelievo. Infatti la rendicontazione del programma di contaminazione da Micotossine, attualmente data la complessità del dati richiesti, non riporta i luoghi di prelievo.
Le non conformità rilevate nel corso dei controlli ufficiali svolti nell’anno 2016 hanno riguardato: presenza di principi farmacologicamente attivi ed additivi vietati o in concentrazione non consentita e n. 40 per il rilievo di fenomeni di Carry Over; n. 19 per presenza di costituenti di origine animale vietati;presenza di Micotossine in quantità superiori ai limiti previsti; n. 11 nel programma di Monitoraggio riservato agli Additivi nutrizionali e oligo elementi; contaminazione da Salmonella spp.; presenza di Organismi Geneticamente Modificati; presenza di contaminanti vari.
La relazione evidenzia che le non conformità derivano spesso da problemi legati alle procedure di lavorazione, piani di autocontrollo inadeguati o da condizioni inadeguate di stoccaggio praticate soprattutto in allevamento, le quali possono favorire contaminazioni ambientali o la proliferazione di funghi. Altre volte, invece, le non conformità possono essere relative ad errori di etichettatura.
In generale i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele e acqua di abbeverata) soddisfano i requisiti normativi di sicurezza.
Analizzando i dati dell’anno 2016, in nostro possesso, si evidenzia che la percentuale delle non conformità è lievemente diminuita di 0,41 punti percentuali.
Il dato, così come si evince anche dal grafico seguente, esprime comunque una sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa, con il 98,96% dei mangimi risultati conformi alle analisi di laboratorio.
L’uso degli additivi e dei principi attivi è da considerare un possibile rischio per la salute animale e per la salute umana anche per gli aspetti legati al fenomeno dell’antibiotico-resistenza. L’aver riscontrato n. 40 campioni non conformi per fenomeni di Carry-Over è un dato che, sebbene non rappresenti una novità perché in linea con quello rilevato nel 2015, (con il 4,29% di non conformità), è un’ ulteriore conferma del problema, che mette in evidenza la necessità di adeguati e più efficaci interventi di contrasto.
Per quanto attiene il programma di controllo dell’uso illecito e del tenore degli additivi e dei principi farmacologicamente attivi, si registra una lieve diminuzione delle non conformità che sono state 11 contro le 15 del 2015. Nella maggior parte dei casi si tratta di non conformità da una scarsa o totale assenza di conoscenza delle norme, oppure da una inefficace applicazione del piano di autocontrollo da ricondurre ad es. ad inefficaci attività di pulizia (causa di contaminazione crociata), scarsa o assente formazione degli operatori (nonché sensibilizzazione) sulla corretta prassi igienica e di fabbricazione.
In questo ambito sono state riscontrate 11 irregolarità, pari allo 0,47% dei campioni analizzati, una percentuale inferiore rispetto all’anno precedente. L’attività di verifica del livello di Carry-Over, invece, ha rilevato 40 campioni non conformi (pari allo 4,16% dei campioni analizzati).
Controlli all'importazione: nel 2016 sono state presentate per l’importazione, complessivamente, n. 4.812 partite di mangimi, per una quantità totale pari a 5.052.776,611 tonnellate. Tutte le partite sono state sottoposte a controllo documentale; il controllo d’identità è stato eseguito su tutte le partite di mangimi di origine animale e sul 56,63% delle partite di mangimi di origine non animale, mentre il controllo fisico, con prelievo di campioni, è stato eseguito su n. 432 partite, pari ad una frequenza di campionamento del 8,97%, per un totale di n. 438 campioni prelevati.
Martedì, 9 gennaio 2018/Italia.http://www.amnvioggi.it