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Regno Unito: il settore alimentare esige la riduzione dell'uso degli antibiotici negli allevamenti

Il comunicato non si oppone all'uso degli antibiotici per il trattamento delle malattie quando risultano necessari, però criticano il loro utilizzo in maniera irresponsabile.

31 Maggio 2016
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Come pubblicato dal Ministero spagnolo dell'Agricoltura nella tua newsletter dall'estero, l'industria alimentare del Regno Unito prevede di ridurre l'uso di antibiotici negli allevamenti, data la resistenza ad essi negli esseri umani.

Investitori britannici nel settore alimentare e della distribuzione sono preoccupati per le conseguenze dell'uso massiccio di antibiotici in allevamenti e quello che possono comportare per la salute umana.

Secondo gli investitori che sostengono la dichiarazione, la crescita della consapevolezza dei consumatori può danneggiare il prestigio delle aziende del settore e influenzare le vendite, che può danneggiare più direttamente la fornitura di catene, pub e ristoranti, i cui clienti possono cambiare rapidamente le proprie abitudini di consumo.

Le prestazioni di investitori si verifica quando l'Ufficio di Giornalismo Research UK rivela un aumento dei casi di infezione da Campylobacter resistenti agli antibiotici. Secondo i dati ottenuti in base alla legge per la libertà di informazione casi di infezioni da Campylobacter negli esseri umani, resistenti alla ciprofloxacina antibiotico nel 2015 hanno raggiunto il livello più alto negli ultimi dieci anni. Il Campylobacter è la causa più comune di zoonosi nel Regno Unito e l'infezione di solito lieve causata principalmente dal mangiare crudo, in particolare carne di pollame, può essere fatale nei bambini e negli anziani con sistema immunitario compromesso.

Dei 17.332 casi che ha dimostrato la resistenza alla ciprofloxacina nel 2015, il 48% è stato rilevato alcun tipo resistenza, quando questa cifra era del 30% di dieci anni prima.

Gli esperti ritengono che l'uso indiscriminato di antibiotici negli allevamenti è direttamente legata alla maggiore resistenza agli antibiotici che si manifesta negli esseri umani, e alcuni funzionari medici hanno descritto quello che considerano uno "scenario apocalittico" in cui le persone che sono oggetto di operazioni di routine che finiscono per morire perché gli antibiotici non sono in grado di agire contro l'infezione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità parla di una "era post-antibiotica".

Gli autori della dichiarazione dicono che circa l'80% degli antibiotici usati negli Stati Uniti, e 45% nel caso del Regno Unito, vengono utilizzati negli allevamenti, che aumenta il rischio di provocare resistenza.

La dichiarazione non esclude l'uso di antibiotici per il trattamento di malattie in caso di necessità, ma criticano l'uso irresponsabile per stimolare la crescita e la semplice prevenzione di routine in caso di animali tenuti in condizioni non igieniche.

Giovedì 19 maggio 2016/ MAGRAMA/ Spagna.
http://www.magrama.gob.es

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