I dati pubblicati da ASSICA (l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria) evidenzia una lieve crescita dell'export per i salumi italiani, consumi invece in flessione.
Il comparto delle carni trasformate ha un fatturato pari a 8 miliardi di euro, di cui 1,5 provenienti dall'export.
Il saldo commerciale del settore ha registrato un incremento del +1,5% per oltre 1,3 miliardi di euro.
Nel 2018 è risultata in aumento la produzione di salumi, che ha chiuso i dodici mesi attestandosi a oltre 1,184 milioni di tonnellate da 1,177 del 2017 (+0,6%). Il valore della produzione ha mostrato una crescita più sostenuta, portandosi a 8.081,9 milioni di euro (+1,3%).
Flessione invece nei consumi (-0,9% per 1,049 milioni di ton) che vede però le preferenze degli italiani invariata rispetto allo scorso anno: al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 26,4% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,8%, da mortadella e wurstel al 19,0%, dal salame al 7,9% e dalla bresaola all’1,4%.
I dati elaborati da ASSICA i base ai dati ISTAT disponibili, segna per il 2018 un export di 181.997 ton (+1,0%) per un valore di 1,5 miliardi di euro (+0,3%).
In difficoltà sono apparse le spedizioni verso la UE mentre è risultato più dinamico l’export verso i Paesi terzi, dove un ruolo importante è stato giocato dalle spedizioni verso gli USA.
Nel corso dell’anno hanno evidenziato un calo le importazioni di salumi, scese a 51.295 ton (-8,2%) per un valore di 202,7 milioni di euro (-6,7%).
Martedì, 18 giugno 2019/Italia. http://www.assica.it/it/