Le vendite all'estero di carne e prodotti a base di suini spagnoli registrati tra gennaio e agosto ammontano a 2,885 miliardi di € di fatturazione, un aumento del 15,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 e più di 1,35 milioni di tonnellate, con un aumentare del 23,9%, secondo i dati elaborati da DATACOMEX elaborati per l'Interprofesional del Porcino de Capa Blanca Español (INTERPORC).
La Cina è diventata la principale destinazione in termini di volume, superiore a 277.000 t, davanti alla Francia con 239.000 t. Dietro di loro, l'Italia (108.794 t), Portogallo (88 451 t) e Giappone (64.150 t). Questi primi cinque clienti rappresentano oltre il 55% delle vendite totali di fuori della Spagna.
Per quanto riguarda la fatturazione, si mette anche in luce il forte aumento in Cina, con alcuni acquisti del valore di € 442.000.000 (+ 141%) rimane al secondo posto, alle spalle della Francia, dove hanno superato € 504.000.000. Il terzo posto è il Giappone con 221 milioni di €; e dopo di loro quattro mercati comunitari: Italia (202 milioni), Portogallo (208 milioni), la Germania (155 milioni) e Regno Unito (131 milioni).
Per tipologia di prodotto, la carne fresca, refrigerata e congelata sono leader nelle vendite estere, con più di 990.000 t, pari al 73,1% delle esportazioni in volume e del 71,2% in valore, grazie a 2,054 miliardi di € di fatturato. Dopo le carni fresche si attestano le frattaglie di maiale collocate, con 192.000 t e 213.400.000 €, salsicce di maiale (48.509 t), pancetta (45.934 t), prosciutti e spalle (32.147 t), strutto (18.997 t), preparati o conservati (17.346 t), prosciutti e spalle (4.599 t) cotte, pancetta salata (3.423 t) e grasso fuso (673 t).
Oltre a questo, ci sono le esportazioni di animali vivi pari a 94.448 t, concentrati sui paesi dell'UE, in particolare in Portogallo (72.450 t), Germania (11.076 t) e in Italia (10.781 t).
Mercoledì 16 novembre 2016/ Interporc.
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