L'industria alimentare spagnola ha raggiunto un'elevata produttività ed un'ampia rappresentanza sui mercati esteri, con un valore delle esportazioni che oggi rappresenta il 17% del commercio estero, come risulta dalle relazioni sulla produzione e il commercio estero sviluppato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentare e Ambientale.
L'attività economica generata mantiene un trend di crescita costante, come dimostra l'aumento delle esportazioni di prodotti alimentari nel 2011 che rappresentavano il 15,4% del commercio estero, mentre ora è pari al 17% nel 2014.
Lo scorso anno il record assoluto è stato raggiunto nel commercio con l'estero, con l'agroalimentare, pesca e silvicoltura per un valore di 40,830 miliardi di euro, il 3% in più rispetto all'anno precedente, e in aumento del 23,3% sui risultati realizzato nel 2011, l'anno in cui il valore delle esportazioni è stato pari a 33,122 miliardi d'euro. Sottolineato il forte commercio comunitario, in particolare con paesi come la Francia, l'Italia, la Germania e il Portogallo.
Il settore del maiale iberico ha una presenza speciale nel gruppo alimentare spagnolo, con una popolazione di capi che nel 2012 è stato di circa 2,3 milioni di capi. Le vendite di prosciutti in Spagna sono state pari a 21.845 tonnellate. La qualità dei prosciutti e salumi spagnoli hanno anche trovato riconoscimento in mercati esteri, che ha consentito che più di 80.000 tonnellate di prosciutti e insaccati siano stati esportati nel 2014, pari a € 384.400.000. Attualmente la Spagna è praticamente l'unico esportatore di prosciutto iberico. I mercati internazionali hanno ampliato ai salumi spagnoli, e già si esporta in 134 paesi di tutto il mondo. Le esportazioni vanno principalmente verso l'UE (63% del valore economico).
Lunedì 30 marzo 2015/ MAGRAMA/ Spagna.
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