In aprile 2019 l'Austria è stata oggetto di un audit per valutare da parte del DgSante per valutare l'idoneità e l'efficacia delle misure per prevenire il morso della coda nei suini e conseguentemente la mozzatura. La relazione conclude che le autorità austriache e il settore suinicolo di quel Paese "non hanno intrapreso azioni tangibili per evitare il taglio della coda dei suini, che invece viene ancora eseguito come prassi ordinaria e nessun intervento tangibile per evitarlo". L'audit realizzato in aprile 2019 è stato pubblicato a gennaio 2020.
Non è bastato secondo gli ispettori della DgSante, concentrarsi sui sei fattori di rischio, in particolare sui materiali di arricchimento, perchè tutti animal-based. Inoltre, il piano d'azione austriaco non obbliga gli allevatori a documentare la valutazione del rischio e i miglioramenti apportati. Tutto ciò non è conforme alla Direttiva 2008/120 sulla protezione dei suini e "indebolisce l'efficacia dei controlli ufficiali".
Alla radice c'è una errata trasposizione nazionale della Direttiva 2008/120, che invalida la potestà legale delle autorità austriache, che non hanno nemmeno emanato linee guida per i raggiungimento di miglioramenti considerabili sufficienti a prevenire la mozzatura della coda.
Anche i finanziamenti dell'Unione Europea sono stati impiegati solo in parte per coprire interventi di riduzione del rischio di morsicature e quindi di mozzatura. E i programmi adottati non hanno l'obiettivo di finale di pervenire a sistemi di allevamento a coda integra.
Numerose, di conseguenza, le raccomandazioni finali degli ispettori europei per le autorità austriache.
Giovedì, 30 gennaio 2020/ Italia. https://www.anmvioggi.it