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La Commissione presenta uno studio sull'impatto degli accordi commerciali futuri sul settore agricolo, tipo il CETA col Canada...

Sono attesi notevoli vantaggi per i settori latte e carni suine UE, che hanno lottato in questi ultimi anni e ora stanno mostrando segni di recupero...

28 Novembre 2016
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La Commissione europea ha presentato ai ministri dell'agricoltura dell'UE i risultati di uno studio sui dodici futuri accordi commerciali cumulati nel settore alimentare, inclusi i risultati specifici per i prezzi alla produzione e i volumi di produzione di una serie di effetti prodotti che rappresentano il 30% del valore delle esportazioni dell'UE in questo settore.

La valutazione si concentra solo sugli effetti della liberalizzazione reciproca delle tariffe di importazione tra l'UE e ie relativi partner commerciali, indipendentemente dalle altre disposizioni ed effetti economici, per esempio, la riduzione delle misure non tariffarie, in particolare le misure sanitarie e fitosanitarie. L'effetto delle misure adottate dall'UE per proteggere settori vulnerabili in commercio, come ad esempio l'uso sistematico degli accordi di contingenti tariffari limitati cade anche al di fuori della portata di questa valutazione.

Lo studio in sé non è una predizione né una previsione, ma un esercizio teorico che riflette i possibili esiti di successo degli accordi contemplati.

Sono attesi notevoli vantaggi per il latte e la carne di maiale UE, che hanno lottato in questi ultimi anni e ora mostrando segni di recupero. D'altra parte, lo studio ha rivelato l'esistenza di punti deboli nel caso dei bovini e riso, sia dal punto di vista degli effetti commerciali e il calo dei prezzi alla produzione. La portata degli effetti su questi diversi prodotti varia a seconda che si consideri la scena dello studio piu 'ambizioso' (piena liberalizzazione del 98,5% di tutti i prodotti e una riduzione tariffaria parziale del 50% per il resto del prodotti) o il più "conservatore" (piena liberalizzazione e di riduzione tariffaria del 97% del 25% per gli altri).

Inoltre, i risultati dello studio confermano che l'attuale approccio dell'UE di limitare la liberalizzazione delle importazioni di prodotti agricoli sensibili in tutti i negoziati commerciali sono corretti. Nel caso del recente accordo con il Canada (noto come CETA), l'Unione europea eliminerà il 92,2% delle sue tariffe agricole quando entrerà in vigore, per raggiungere 93,8% dopo sette anni. Il contingente tariffario concordato nel CETA per le carni bovine è stato pari a 45 838 tonnellate, che saranno eliminati gradualmente in oltre cinque anni e corrisponde a circa lo 0,6% del consumo totale dell'UE. Un altro esempio è il riso: in accordo commerciale con il Vietnam, l'Unione europea solo parzialmente liberalizza le importazioni di frumento; contingenti tariffari di riso rappresentano circa l'8% del totale delle importazioni UE di due terzi dei quali non contrassegnati come riso prodotto nella UE o destinati ad essere trasformati dall'industria del riso UE.

Lo studio sugli effetti cumulativi per l'agricoltura non sostituisce valutazioni di impatto più completi e dettagliati o impatto sulla sostenibilità fatte per ogni trattativa commerciale.

Martedì 15 novembre 2016/ CE/ Unione Europea.
http://europa.eu/rapid

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