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UE: si stanno studiando i costi dei controlli sulla filiera agroalimentare

Con riferimento alle tariffe obbligatorie per la copertura dei costi effettivi del servizio, la proposta di regolamento non prevede più la definizione di "importi minimi uniformi".

28 Ottobre 2013
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In rappresentanza del Ministero della Salute italiano, Silvio Borrello, Direttore Generale della Sicurezza Alimentare è intervenuto al public hearing organizzato dalla Commissione ENVI del Parlamento europeo. In esame la proposta di regolamento per la riforma dei controlli ufficiali. Auspicato un "ripensamento".
Le nuove disposizioni "non appaiono efficacemente risolutive".

La Commissione ENVI (Ambiente Sanità Pubblica e sicurezza alimentare) del Parlamento Europeo ha indetto un ciclo di audizioni pubbliche- Rationale and overview of the new regime on official controls and its application in the field- a cui hanno preso parte svariate rappresentanze nazionali e di addetti ai lavori.

Nella sua audizione, Borrello ha fatto presente che un valido sistema di finanziamento è "condizione indispensabile per assicurare controlli efficaci a garanzia di un livello uniforme di tutela della salute umana, animale e vegetale e a vantaggio degli operatori economici dell'Unione europea". Ma la proposta di Regolamento non andrebbe pienamente in questa direzione, secondo il rappresentante del Ministero della Salute, che ha citato uno studio del 2009 della Commissione UE sulle tasse riscosse dagli Stati membri per coprire i costi generati dai controlli ufficiali".

Il Ministro italiano Silvio Borrello ritiene che Il costo del controllo dovrebbe essere ripartito tra i soggetti privati e la parte pubblica, in funzione delle ragioni e finalità dello stesso. Per la copertura finanziaria delle attività di controllo ai fini della tutela della salute pubblica, gli Stati membri "dovrebbero essere tenuti a contribuire almeno in quota parte, attraverso forme di fiscalità generale, lasciando a completo carico degli operatori i costi dei controlli svolti nell' "interesse dei privati".

Importi minimi uniformi- Con riferimento alle tariffe obbligatorie per la copertura dei costi effettivi del servizio, la proposta di regolamento non prevede più la definizione di importi minimi uniformi. "La mancata definizione di importi minimi delle tariffe obbligatorie potrebbe non consentire agli Stati membri di disporre costantemente di un ammontare di risorse certe, con conseguenti ripercussioni sull'organizzazione delle autorità competenti e anche sulla programmazione delle attività di controllo. Ciò rappresenta un passo indietro rispetto all'armonizzazione del sistema; crea un pericoloso fattore di disparità tra gli operatori europei sia sul mercato interno, che per l'import e l'export".
Su questo punto, il Ministero della Salute italiano propone di "reintrodurre gli importi minimi armonizzati delle tariffe obbligatorie, eventualmente modulabili, nei diversi Stati Membri, secondo i parametri economico–sociali ritenuti più opportuni a raggiungere l'obiettivo di parità di trattamento per gli operatori".

Esonero dal pagamento delle tariffe, introdotto per le microimprese. Per l'Italia " tale previsione può essere critica", dato che nel nostro Paese il 93% dell'imprese operanti nella filiera agro-alimentare è classificabile come microimprese. L'esenzione totale per le micro-imprese potrebbe " ingenerare un meccanismo di auto contenimento dello sviluppo delle attività economiche, scoraggiandone l'espansione per non dover sostenere i costi dei controlli". "Siamo decisamente favorevoli a misure che avvantaggino le piccole realtà produttive, ma riteniamo più opportuno e più equo prevedere uno scaglionamento dell'ammontare del contributo in base alla reale capacità produttiva dell'impresa".

Finanziamento delle attività di controllo condotte su animali vivi, alimenti e altre merci importate. In un sistema in cui una merce in ingresso può essere controllata in uno qualsiasi dei Posti di Controllo Frontaliero ed essere destinata ad uno qualsiasi dei 28 Stati membri, "è ancora più essenziale prevedere procedure armonizzate e tariffe fissate secondo livelli minimi o, perlomeno, con un range di riferimento comune".

Martedì, 15 ottobre 2013/Italia.http://www.anmvioggi.it

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