Via libera dei 28 Stati membri allo stop dello stoccaggio privato di carni suine, introdotto il 9 marzo scorso. L'Italia è stato il quinto Paese Ue ad avvalersi di questo intervento, in termini di volume rimosso dal mercato.
La misura era stata presa per sostenere gli allevatori alle prese con gli effetti dell'embargo russo combinato ad un aumento della produzione Ue. Con l'attuale stabilizzazione dei prezzi, la Commissione europea non ha ritenuto giustificato mantenere un intervento di questo tipo sul mercato europeo, di qui la proposta dello stop.
Secondo i dati raccolti da Bruxelles, nelle ultime sette settimane sono state circa 65mila le tonnellate di carni suine rimosse temporaneamente dal mercato (per 3-5 mesi) in 18 Stati membri, con l'Italia al quinto posto (5.425 tonnellate), dopo Polonia (7.647), Germania (7.962) e soprattutto Spagna (13.716) e Danimarca (15.251). Queste ultime insieme hanno sottratto al mercato oltre il 45% della carne suina stoccata in Europa, mentre la Germania si ferma al 12,5%, Polonia al 12% e l'Italia all'8%.
La maggioranza dei tagli di carne scelti per lo stoccaggio privato sono stati soprattutto quelli disossati (63%).
Mercoledì 29 aprile 2015/ DG-Agriculture/ Unione Europea.
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