La guerra di aggressione della Russia ha fortemente limitato l'accesso dell'Ucraina ai mercati internazionali ed è per questo che la Commissione ha facilitato lo sviluppo di rotte di trasporto alternative note come "corridoi di solidarietà UE-Ucraina".
Sebbene negli ultimi mesi siano stati raggiunti molti miglioramenti, permangono significativi colli di bottiglia logistici. Le infrastrutture, infatti, sono ancora insufficienti per far fronte all'aumento del traffico, in particolare alle frontiere tra l'Ucraina e gli Stati membri. Le attrezzature sono ancora urgentemente necessarie e la capacità è bassa, il che comporta costi logistici elevati, mentre vi è anche un alto rischio che le strutture di stoccaggio negli Stati membri interessati raggiungano rapidamente la piena capacità. Vi è pertanto un'urgente necessità di ottimizzare la connettività attraverso un migliore coordinamento del transito, migliori infrastrutture e costi logistici complessivi ridotti, garantendo così che il grano, il mais, la colza e i semi di girasole originari dell'Ucraina possano raggiungere più luoghi nell'Unione e oltre, se necessario.
A causa degli elevati costi logistici e delle strozzature sopra descritte, si è registrato un aumento delle importazioni dall'Ucraina verso gli Stati membri vicini all'Ucraina.
Queste importazioni stanno saturando la capacità di stoccaggio e le catene logistiche, in particolare in Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia.
Tali circostanze pregiudicano la redditività economica dei produttori locali in tali Stati membri.
Su tale base, la Commissione ritiene che stiano emergendo circostanze eccezionali che minacciano di colpire i produttori locali dell'Unione. Data l'urgenza della situazione e la pressante necessità di affrontare la questione, è necessario garantire che frumento, mais, colza e girasole originari dell'Ucraina, che competono tutti per le stesse capacità di ammasso, siano immessi in libera pratica o inseriti in depositi doganali, regimi di zona franca o perfezionamento attivo solo in Stati membri diversi rispetto a Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania o Slovacchia.
Tuttavia, tale limitazione non pregiudica la circolazione di detta merce in o attraverso la Bulgaria, l'Ungheria, la Polonia, la Romania o la Slovacchia verso un altro Stato membro o verso un paese o territorio al di fuori del territorio doganale dell'Unione...
Martedì 2 maggio 2023/ DOUE/ Unione Europea.
https://eur-lex.europa.eu