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Produzione di proteine ​​nell’UE e opzioni per diversificare le fonti

Per aumentare la diversificazione della produzione nell’UE è necessario disporre di terreni agricoli adatti alle colture necessarie...

3 Giugno 2024
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Sulla base dei dati disponibili per il 2023/24, si prevede che la domanda di mangimi rimarrà stabile a 71 milioni di tonnellate di proteina grezza rispetto alla stagione precedente. Si prevede che l’autosufficienza dell’UE per tutte le fonti proteiche sarà pari al 75%. La quota di tutte le farine di semi oleosi rappresenta il 27% del consumo totale di proteine ​​nei mangimi nell'UE e quella di cereali il 21%. Tuttavia, nel caso delle farine di semi oleosi, l’UE produce solo il 27% del necessario per nutrire il proprio settore zootecnico.

La dipendenza dell'UE dalle importazioni di prodotti proteici è dovuta principalmente a ragioni pedoclimatiche e strutturali, quali la dimensione media delle aziende agricole, la disponibilità di terreni nel continente, la competitività delle diverse colture e, in generale, un suolo e un clima meno favorevoli per prodotti specifici, come la soia.

Si osservano alcuni progressi. Si prevede che la produzione europea di piante ricche di proteine ​​(semi oleosi e legumi secchi) raggiungerà i 7,2 milioni di tonnellate di proteine ​​grezze nel 2023/24, con una crescita significativa del 28% negli ultimi 15 anni.

Secondo uno studio pubblicato dalla Commissione, per aumentare la diversificazione della produzione nell'UE è necessario disporre di terreni agricoli adatti alle colture necessarie. Lo studio mostra che sostituire il 50% delle importazioni equivalenti di soia significherebbe cambiare 6,6 milioni di ettari di altre colture. Nel medio e lungo termine le opzioni possibili per ridurre la dipendenza dalle importazioni non possono quindi che essere una combinazione di diverse leve e alternative che devono essere competitive, disponibili per un periodo più lungo, soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali e avere un prezzo ragionevole .

A livello politico dell’UE, lo studio raccomanda di aumentare temporaneamente il sostegno al reddito legato alla PAC per la coltivazione di proteine ​​vegetali, in linea con le norme dell’OMC. Si menziona inoltre che i programmi operativi della PAC e i fondi per lo sviluppo rurale potrebbero aiutare ulteriormente gli agricoltori e le catene del valore a investire in alternative. È necessaria un’azione a livello nazionale per integrare quella dell’UE. Secondo lo studio, gli Stati membri potrebbero includere sistematicamente misure a sostegno della coltivazione di proteine ​​vegetali nei loro piani strategici della PAC, ma anche stabilire piani proteici nazionali.

Venerdì 24 maggio 2024/ Commissione Europea/ Unione Europea.
https://agriculture.ec.europa.eu

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