Dopo la comparsa dei primi sintomi il 25 marzo, il laboratorio dell'Ufficio nazionale per la sicurezza della filiera alimentare ungherese (Nébih) ha confermato la rilevazione di un secondo focolaio di afta epizootica presso un'allevamento con 3.028 bovini da latte censiti, nel comune di Lével, nel distretto di Györ-Monson-Sopron, al confine con l'Austria. La zona di restrizione di 10 km istituita attorno a questo focolaio interessa una piccola area dell'Austria.


Per ridurre al minimo il rischio di diffusione del virus, in seguito alla conferma, le autorità veterinarie del Paese hanno immediatamente ordinato la vaccinazione di emergenza nel focolaio appena individuato, mentre viene effettuata la macellazione degli animali, il cui inizio è previsto per oggi, 28 marzo.
Inoltre, nei distretti di Györ e Mosonmagyaróvár è stata imposta una restrizione totale alla circolazione delle specie sensibili per un periodo di 72 ore. È stato vietato anche il rilascio degli animali al pascolo. Il trasferimento degli animali ai macelli per la macellazione immediata sarà consentito solo se provengono da allevamenti situati al di fuori della zona soggetta a restrizioni.
Sono in corso le indagini epidemiologiche, in particolare quelle sugli allevamenti con contatto.
Al 26 marzo, le autorità ungheresi avevano sottoposto a test 415 allevamenti, con risultati negativi.
Mappa interattiva delle contee dell'Ungheria con il numero di aziende agricole risultate negative ai test per l'afta epizootica. Fonte: Nehib.
Venerdì 28 marzo 2025/ Redazione 333 a partire da dati del MAPA e Nébih.