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Veneto ed Emilia Romagna chiedono l'aumento delle soglie per le micotossine

In Lombardia, il fenomeno colpisce il "triangolo d'oro" della zootecnia: Brescia, Mantova e Cremona

27 Dicembre 2012
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Emilia Romagna e Veneto chiedono di elevare i livelli di tolleranza delle micotossine nell'utilizzo animale.
In Lombardia, il fenomeno colpisce il "triangolo d'oro" della zootecnia: Brescia, Mantova e Cremona; l'Assessore all'Agricoltura della Lombardia è fra i primi a parlare: "Le aflatossine nel mais sono un problema da non sottovalutare, ma che è tenuto sotto controllo attraverso uno scrupoloso e capillare sistema di monitoraggio dei raccolti e di verifiche sui mangimi e sugli alimenti, latte e derivati del mais in primis".

I controlli vengono effettuati a più livelli dagli stessi allevatori, dalle loro associazioni, dalle aziende di trasformazione, dalla sanità pubblica e dal servizio di assistenza tecnica "Sata" che contribuisce a certificare la sicurezza delle stalle lombarde e delle loro produzioni".

Alcuni dati della Asl di Brescia riportati da Agrisole: in due mesi sono stati eseguiti 1.162 controlli su cisterne di latte e sono stati rilevati 6 casi extra-soglia; le ispezioni sui mangimi hanno riscontrato 28 partite non conformi e 3 sono state dirottate in allevamenti suini o avicoli (che hanno una tolleranza superiore ai bovini da latte) e due sono state destinate alla produzione agro-energetica.
Ma la situazione più critica è in Emilia Romagna e in Veneto, dove si stimano più di 300milioni di euro di danni ( perso circa il 40% delle produzioni maidicole) e uno scenario più grave del 2003, quando si verificò il primo caso di micotossine.

Il Direttore dell'Unità di progetto veterinaria del Veneto, Giorgio Cester su Agrisole: "A fronte di uno scenario piuttosto preoccupante abbiamo previsto 1000 controlli aggiuntivi in stalle, mangimifici e lungo tutta la filiera del latte e del mais e non è escluso che anche la nostra Regione si unisca alla richiesta già avanzata dall'Emilia Romagna ai ministeri delle politiche agricole e della salute di attivarsi con l'Efsa per innalzare la soglia minima delle aflatossine".

Le regioni più colpite, anche su pressione delle rappresentanze agricole stanno dunque pensando di chiedere al Ministero della Salute di attivarsi per ottenere l'innalzamento dei valori massimi consentiti. La richiesta è di elevare i livelli di tolleranza nell'utilizzo animale con esclusione delle vacche da latte per le quali i parametri rimarrebbero invariati.

Sul problema è recentemente intervenuto il Ministero dell'Agricoltura in Parlamento dove si è votata una risoluzione che propone alcune contro-misure dopo il 'no' del Mipaaf ad un innalzamento della soglia di tolleranza in quanto incompatibile con le norme europee.

Mercoledì, 19 dicembre 2012/Italia.http://www.anmvioggi.it

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